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WINERY


Situata a Castelvetro di Modena sulle prime colline modenesi, La Piana Winery trae le proprie origini da una forte e radicata cultura contadina famigliare. L’inizio dell’attività risale infatti al 1951 quando Cesare Gianaroli inizia a lavorare e trasformare le uve del proprio vigneto nel cuore della zona del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP. Gli succede il figlio Graziano, il quale però scompare improvvisamente nel 1992. Mirco, alla giovane età di 14 anni, con l’obiettivo di portare avanti la passione di famiglia, inizia a lavorare tra i filari e piano piano prende le redini dell’azienda, rinnovando negli anni la cantina con le migliori tecnologie, trasformando i vigneti ed ottenendo risultati ottimali sul prodotto, sempre più apprezzato da una vasta rete di clienti sia italiani che stranieri. La Piana Winery si sviluppa oggi su 8 ettari vitati tra Castelvetro e Vignola, produce circa 60.000 bottiglie distribuite su 12 etichette biologiche, utilizzando energia pulita autoprodotta per il 70% grazie ad un impianto fotovoltaico di ultima generazione.

 

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Pignoletto, Malbo Gentile e Trebbiano di Modena - questi i vitigni di cui ci prendiamo cura e che lavoriamo. Il nostro intento è quello di creare vini di qualità, ottenuti secondo metodi naturali e in sintonia col territorio dove nascono. Per questo coltiviamo esclusivamente vitigni autoctoni - perché portatori di incredibile fascino nel loro luogo di evoluzione - e lo facciamo seguendo metodi biologici dalla terra alla cantina, con l’obiettivo volto ad un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, mirata a realizzare un vino di altissima qualità e coerente con il vitigno di origine.

 

”Il vino non si produce in cantina, ma in vigna” – questo da sempre è la base del nostro pensiero con l’attenzione alla terra e alla sua fertilità, al vigneto che vi cresce e alla sua salubrità, alla cura di esso dalla potatura al momento della raccolta, rigorosamente fatta a mano. Oggi tutti parlano di ‘bio’, ma fino a qualche anno fa quasi si era costretti a nasconderne il marchio in un punto dell’etichetta poco visibile, perché tali vini venivano considerati di scarso livello qualitativo, a causa di quei produttori che giustificavano i difetti dei propri prodotti dicendo: “è biologico, è naturale!”. Il marchio BIO diventa così per La Piana Winery un valore aggiunto, non una giustificazione. I cambiamenti climatici tangibili di cui gli agricoltori sono i testimoni stagione dopo stagione, sono un incentivo per sensibilizzare la nostra clientela e riconfermare le nostre scelte aziendali.

‘In fondo noi siamo quello che mangiamo… e quello che beviamo.’